Tutta l’area del cono Etna è disseminato di grotte, piccoli tunnel e buche nel terreno. Queste sono il risultato dell’attività vulcanica. Durante lo scorrere della lava fluida la parte sommitale si raffredda più velocemente di quella interna. Si formano così dei tunnel di lava fluida sotto la crosta. Al termine dell’eruzione parte di questi tunnel si svuotano e rimangono delle grotte. Tante sono state scoperte ed altre ancora sono in attesa di essere rinvenute. Il percorso in questione parte da rifugio Ragabo lungo la strada Mareneve. Da qui ci si addentra nella pineta Etnea. La prima grotta che si incontra è quella di Corruccio
Lungo il percorso, prima di salire sulle vecchi colate laviche, incontriamo la caserma pitarrone di proprietà del Corpo Forestale.
Dopo la caserma la prima grotta è quella delle Palombe a circa 4km. Oltre la grotta vi è il rifugio Caserma delle Palombe idoneo per poter sostare o dormire di notte. La grotta è un buco profondo nel terreno recintato tutto intorno.
Proseguendo per altri 2Km si raggiunge la Grotta dei Lamponi un’ampia caverna accessibile dall’esterno. L’intorno sembra un mini canyon di roccia lavica.
Nelle vicinanze della grotta, a non più di 1.5km, vi sono due rifugi dove potersi riparare in caso di maltempo o per la notte. Sono Rifugio Timparossa e Rifugio Santa Maria.
Le ultime tre grotte distano altri 3Km e sono quella del Gelo, la più importante, la grotta Aci e quella del lago. La grotta del gelo è abbastanza grande e la sua caratteristica sono le le guglie di ghiaccio dal soffitto ed, in alcuni periodi, il ghiacciarsi dell’acqua che in essa si raccoglie.
La grotta del lago è una piccola cavità nel terreno.
Infine la grotta aci anch’essa di piccole dimensioni
Da questo percorso è visibile l’intera area alcantara, il bosco di Malabotta, i nebrodi ed i Peloritani inclusa Taormina, Castelmola ed il mar Ionio.
Da Taormina l’inizio del percorso si raggiunge imboccando l’autostrada direzione catania ed uscita fiumefreddo di Sicilia. Da li si prosegue in direzione linguaglossa e poi piano provenzana. Lungo la strada mareneve si incontrerà il rifugio Ragalba.